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lunedì 16 marzo 2015

Right here, right now

Ho scritto questo post tre giorni fa e mi sono sccorta solo ora che non è stato pubblicato. So...

So che, tornata dal Guatemala ormai una settimana fa, avrei già dovuto scrivere un bel post sulla mia vacanza/lavoro con tanto di fotografie e commenti. In realtà non mi va per niente, sia perché ne ho già parlato più che abbastanza,  dovendo raccontare a mezzo mondo, sia perché l'unica cosa a cui riesco a pensare in questi giorni è che mancano solo tre mesi alla mia partenza.

Quando dico che è l'unica cosa a cui penso, voglio dire che se non mi sto autolesionando ascoltando canzoni deprimenti su coppie che si lasciano e storie che finiscono (seriamente, ciao ciao Don't Rain on my Parade e benvenuta Everything Ends), qualcuno mi ricorda che la mia esperienza sta per finire.

Forse la verità è che sono arrabbiata. Sí, perché è stato davvero difficile crearmi una vita qui, molto più di quanto abbia dato a vedere, e me la sono goduta sul serio forse per un paio di mesi. Non è stato semplice aspettare ore davanti al telefono che A rispondesse ad un messaggio, e nemmeno ascoltare il mio gruppo di amici parlare del coro senza sapere a chi si riferissero, per non parlare di tutte le volte in cui era chiaro che la gente mi invitava ad uscire solo perché stava organizzando un'uscita e per puro caso io ero lì a sentire.
Finalmente ora sono completamente integrata, ma devo partire.

E vorrei davvero che la gente smettesse di lamentarsi che ci rimane poco tempo ed iniziasse a fare qualcosa per sfruttarlo sul serio questo poco tempo che ci rimane.

Ho impiegato mesi per crearmi una vita qui in America e ora è tutto finito. Certo, magari fra qualche anno potrò anche tornare, ma non farò più parte dell' orchestra di DMHS, non rideró più alle battute stronzissime del prof di bio, non aspetterò più l' ora del pranzo trepidante e non cercherò più  disperatamente di fare piani per il weekend con A.
L'unica cosa che potrà rimanere la stessa sarà la famiglia, forse.

Non sono nemmeno in quella fase in cui si è combattuti tra l'emozione di tornare a casa e la voglia di rimanere. Voglio solo restare.


Se state pensando che mi rimangono ancora tre mesi interi, non avete idea di quanto il tempo voli, durante un exchange. Soprattutto quando quei tre mesi comprendono spring break, Florida Trip, School trips, Graduation, Prom, Senior breakfast etc. Ho paura a contare i weekend che mi rimangono, perché mi sembrerebbe di avere ancora meno tempo.

Avete presente "Right here, right now" di High School Musical? (Sì, lo so, è abbastanza patetico)
"Can you imagine what would happen if we could have any dreams?
I wish this moment was ours to own it and it would never leave".

L'anno in America è stato il mio sogno fin dalla terza media e in qualche modo la mia vita da quel momento è sempre stata in attesa del mio exchange year. Ora è quasi finito.
Non è che non abbia altri sogni e altri progetti, anzi, ne ho più che abbastanza, ma mi sembra di mettere un punto ad un capitolo della mia vita che è durato tutte le superiori e la cosa è incredibilmente triste.



Vi

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